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REVERIE – Wandel

E’ un universo buio, rock, malinconico, quello del polistrumentista Max Leonhardt che grazie al progetto REVERIE è riuscito a tradurre musicalmente immagini riesumate dalla nebbia. Ed è sotto la luce di una luna silente, che le cupe suggestioni di WANDEL prendono forma. Nato nel luglio del 2011, questo album è pronto a lanciare il suo incantesimo, e le lyrics (tradotte per voi dal tedesco) che renderanno l’ascolto del disco un sogno inquieto. 

Un temporale, la pioggia battente, un vento freddo e le note gravi di un pianoforte raccontano STURM, opening track coinvolgente e melodica che, grazie alla profonda voce di Max, diventa un’immagine nitida che si dissolve sulle distorsioni di chitarra: “Il sole è sprofondato in un mare di nuvole. I venti portano distratro, l’aria è carica di pioggia. L’esercito delle tenebre marcia senza opposizione…“. E’ un mood apparentemente diverso quello di Heliodromus che, introdotto da brillanti arpeggi di pianoforte, acquista da subito una suggestiva decadenza. Dopo due sole tracks, il pianoforte mi è rimasto prepotentemente impresso. La voce di Max avvolge la musica, e ne diviene narratore:”vedi la luce che mi accompagna? Ora sono libero. Niente mi trattiene più.” Dal gradevole sapore atmosferico, con degli iniziali riferimenti doom, NEBEL è da considerarsi uno dei pezzi più “duri” dell’album. Fantastico il contrasto delle armonie maggiori con quelle minori; E comincio a pensare che l’uso della lingua madre sia più che strategico: L’uso letterario della lingua tedesca è, infatti, è uno dei dettagli che maggiormente ho amato di WANDEL. “Essa sola può illuminare. Sua maestà, La Luna“: MOND è un bellissimo tributo alla Signora Luna, una poesia sentita e ispirata. E ancora quelle note di pianoforte abbracciano la melodie e le chitarre distorte dall’immagine dell’immensa Luna: “Così misteriosa, sublime. Troneggi impassibile e imperiosa, sua maestà, La Luna.SOMMER è, senza dubbio, uno dei miei pezzi preferiti dell’intero lavoro. Le chitarre suonano una melodia ossessiva e, a tratti, arpeggi in minore duettano con la voce di Max, che in questo brano è forte di una meravigliosa espressività: “Tutto è vivo. Tutto è fiorito. Come il sole si muove verso ovest. E io sogno. Vento estivo tra i capelli. E finalmente, riesco di nuovo a vedere anime volare libere.” Le atmosfere industrial-oriented di HEXE rimandano gradevolmente ai già noti RAMMSTEIN e pezzi come ABGRUND e DIE STADT sembrano attingere gli spunti migliori dai Lacrimas Profundere di “The Grandiouse Nowhere”. Inaspettatamente mi imbatto in un pezzo che, in tutta sincerità, mi aspettavo e desideravo trovare nell’album: EWIGKEIT è una profonda e cupa heavy ballad di 4.51 minuti; Orecchiabile quanto basta perchè rimanga ben impressa nei timpani degli ascoltatori:”Perchè noi viviamo nell’eternità, e siamo parte di essa. Continuo a vivere nel tuo cuore, e tu nel mio“. La title track WANDEL è un pezzo più articolato, meno melodico, votato ad atmosfere dark dal sapore jazz-ish che lasciano successivamente il posto a ERINNERUNG, un intermezzo di piano che, onestamente, mi aveva all’inizio lasciato perplesso ma che, nel suo procedere, mi ha suggestionato a tal punto da considerarlo un tratto fondamentale del disco. Le ossessive e decadenti atmosfere doom di SCHWARZE SEE, rappresentano un perfetto “cambio di sipario”. Sicuramente, uno dei pezzi migliori di WANDEL. Era davvero tanto, tantissimo tempo che un pezzo non mi regalava sensazioni di tale torpore e inquietudine. E le lyrics sono una perla di rara bellezza: “Il mare nero, respira pesantemente. Sbava, sibila e ruggisce. E su di l’uragano infuria, così potente, duro e selvaggio. Onde nere icoronate, bianche,come la neve intatta.l’ultima speranza muore lontano..“. Con i suoi fraseggi apocalittici, e corposi riferimenti death metal, Ruhmlos è la perfetta conclusione di questo album sul quale ho volutamente chiuso entrambi gli occhi, perdonando alcuni cliché che, purtroppo, sono ormai parassiti silenziosi di quasi tutte le produzioni moderne. Ma un bel chissenefrega, in questo caso, vorrei echeggiasse a pieni polmoni.

Ho recensito questo album con tanto gusto: il nuovo che riesce per un attimo a strizzare l’occhio al vintage è per me fonte di grande sorpresa, sempre. E Poichè pare che i Reverie abbiano da oggi un fan in più, è bene che il loro prossimo studio album (che mi auguro non tarderà ad arrivare) sia un degno successore di questo romantico dark metal nightmare.

  • 7,5/10

  • REVERIE - Wandel

  • Tracklist

    01. STORM
    02. HELIODROMUS
    03. NELBEL
    04. MOND
    05. SOMMER
    06. HEXE
    07. ABGRUND
    08. DIE STADT
    09. EWIGKEIT
    10. WANDEL
    11. ERINNERUNG
    12. SCHWARZE SEE
    13. RUHMLOS


  • Lineup

    Max Leonhardt - voce, chitarra
    David Aaron Mrohs - chitarra
    Niels Luft - basso
    Martin Nigbur - batteria