Come ho già detto nel corso di altre recensioni, il bello del metal è che oltre a non avere limiti in quanto sperimentazioni sonore è anche privo di confini geografici, i Soul Sacrifice infatti arrivano direttamente dalla Turchia e propongono un melodic death metal molto interessante.
Per quanto la definizione Melodic è spesso oggetto di discussione tra i fans ben descrive comunque il miscuglio di sonorità death metal più classiche e l’utilizzo di parti più aperte e calme, melodiche per l’appunto, che costituiscono il sound di questo disco; impregnato di una vena di influenze che vanno dagli In Flames ai Dark Tranquillity, il lavoro si presenta interessante: sul piano del songwriting i pezzi sono ben elaborati, con parti cariche di groove e potenza alternate a melodie davvero orecchiabile e gradevoli; la produzione è eccellente, le chitarre, ribassate come di consueto, spingono bene nelle ritmiche e nelle parti terzinate per poi essere limpide nei solos e nei fraseggi, di cui le canzoni abbondano, il basso consta di un ottimo lavoro, variegato ed elaborato infatti non si limita a seguire la chitarra ma si concede qualche perizia esecutiva di quando in quando; ma la parte del leone per quanto riguarda la sezione ritmica la fa senz’altro la batteria, anch’essa studiata nei minimi dettagli per quanto riguarda i suoni e vanta inoltre una pregievole varietà esecutiva, ricca di contrattempi e stacchi amalgamati alle classiche sfuriate death metal tutte doppio pedale e blast beat, la voce infine ricorda molto quella di Mikael Stanne, specie per quanto riguarda le parti in growl.
Indubbiamente siamo davanti ad una band che sa bene dove vuole arrivare, professionale e tecnicamente molto preparata, che non faticherà a competere con le band svedesi alfieri di questo genere, assolutamente da seguire per tutti i fans della matrice più melodica del death metal.
