SPEEDTRAP – Raw Deal

Anche in Finlandia si moltiplicano le band che vanno a riscoprire suoni vetusti e piacevolmente imperfetti, nel segno di una moda per il retrò che, in mezzo a gruppi di poco valore, sta comunque rilasciando proposte piuttosto interessanti. Dopo aver ospitato sulle nostre pagine i Solitaire, diamo allora il benvenuto agli Speedtrap, chiassoso ensemble di Lappeenranta, cittadina posta quasi al confine con la Russia.
Raw Deal è un ep di sei pezzi e tiene perfettamente fede al suo titolo: ebbene sì, gli Speedtrap la finezza la conoscono solo di striscio e basano tutto il proprio agire su schitarrate veloci e ruvidissime, in cui i tecnicismi sono rigorosamente banditi. Il sound del quartetto si attesta in quel territorio selvaggio e dai confini mai ben definiti che si chiama speed metal, anche se rispetto alla sua concezione più ortodossa i ragazzi finnici innestano nei loro brani buone dosi di NWOBHM e giri rock’n’roll che alleggeriscono un po’ l’impatto. L’essenzialità delle strutture portanti non è certo irrobustita dagli arrangiamenti, minimali che più minimali non si può e non in grado di connotare le song di una qualche peculiarità distintiva. Ma al di là dell’eccessiva semplicità della musica contenuta in Raw Deal, il tallone d’achille mastodontico della release è la voce del singer Jori Sara – Aho, fuori posto nel suo ruolo di front-man; il ragazzo è abbastanza stonato, sembra andare da tutt’altra parte con le sue linee vocali rispetto all’andamento del pezzo, in poche parole non ne azzecca una. Un cantante speed metal non deve essere necessariamente un’ugola d’oro, ma qui abbiamo proprio l’uomo sbagliato al posto sbagliato, difatti nelle altre band in cui milita Jori sta dietro i tamburi, non davanti al microfono. Qua si cimenta in un altro ruolo, e purtroppo non gli va bene.
Detto ciò, e rilevata per giunta una registrazione un po’ troppo artigianale, non bocciamo in toto l’operato dei finnici; sarà la mia devozione per questi suoni, sarà la simpatia che sempre provo per chi suona old – school con genuina passione e nessun doppio fine, tutto sommato la sufficienza i ragazzi se la meritano. C’è da migliorare (tanto) a livello tecnico e compositivo, bisogna procedere a un avvicendamento nel ruolo di singer, essere più professionali in studio, però il loro metal si ascolta volentieri, pur nelle sue mille imperfezioni. Sei di stima, speriamo facciano un deciso salto di qualità e regalino gioiellini come una certa Predatrice psicopatica di marca Solitaire.