Loading

TRIOSCAPES – Separate realities

Sarebbe molto facile fare questa recensione scrivendo semplicemente “ascoltate quest’album, vi piacerà alla follia se siete bassisti, batteristi, o amate il free jazz e John Zorn”. Sarebbe facile e il succo non cambierebbe, ma presumo che vogliate sapere qualcosa di più su questi fantomatici Trioscapes. Vi accontento, maledicendovi anche un po’ perché spiegare con parole un album come Separate realities è veramente un’impresa ai limiti delle umane possibilità. I Trioscapes son un terzetto (non si era capito, vero?) decisamente atipico costituito da basso, batteria e sax che nelle sue folli sperimentazioni strumentali unisce jazz, fusion, progressive e un po’ di death metal. Sembra impossibile? Non così tanto, anche perché se avete avuto modo di vedere alcuni dei migliori batteristi death in circolazione, ad esempio John Longstreth degli Origin,avrete notato che hanno un drumkit e un modo di suonare veramente vicini al jazz. Quindi gli americani suonano più o meno così: la citata batteria che si muove liberamente tra jazz, fusion e metal, così come il basso, che tra l’altro ha un suono così bello e caldo che ti prende direttamente lo stomaco e non ti molla più, mentre il sax costituisce l’elemento di rottura, spesso lanciato su assoli molto free che rischiano di essere un po’ indigesti per chi non apprezza lo strumento. Ma Separate realities è ancora di più di quanto scritto finora: derive prog sorrette dalla presenza occasionale di synth che spingono ancora oltre il limite della follia, improvvise accellerazioni, momenti goliardici che strapperanno più di una risata, tempi assurdi come il 5/4 che sono difficili anche solo da pensare, figuriamoci a suonarli… E a questo punto torniamo al discorso iniziale: a chi piacerà quest’album, che comunque musicalmente e concettualmente è una bomba? A bassisti e batteristi open-minded, a chi ama la sperimentazione e quella progressive in cui non ci sono veramente limiti, anche a scapito dell’ascoltabilità (chi ha detto King Krimson?). Poca gente, temo quindi, ma questo è un album che si indirizza verso un ascoltatore molto colto ed “istruito”, ormai una mosca bianca. Un applauso enorme quindi ai Trioscapes per il coraggio di suonare musica così anticommerciale, alla Metal Blade per averli pubblicati ed a quei pochi che li ameranno alla follia. Voi siete gli Illuminati.

  • 8,5/10

  • TRIOSCAPES - Separate realities

  • Tracklist
    1. Blast off
    2. Separate realities
    3. Curse of the ninth
    4. Wazzlejazzlebof
    5. Celestial terrestrial commuters
    6. Gemini's descent

  • Lineup
    Dan Briggs. basso
    Walter Francourt. sax, flauto
    Matt Lynch. batteria, elettronica