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UNDECIMBER – Seven Nights Of Sin

Sono in tanti a pensare che il gothic ormai sia un genere sterile e incapace di regalare sorprese, eppure gli Undecimber riescono a smentire questo luogo comune con un album che nasce là dove il beat alla Eurythmics si tinge di nero e accompagna la voce graffiante (e, a dirla tutta, insolita per il genere) di Snakes.

“Seven Nights of Sin” è un album ricco e sfaccettato, eclettico ma coerente, che apre le porte a un mondo di lussuria, oscurità e perdizione, popolato da peccatori impenitenti. Ad aprire le danze è “Death by design”, un  perfetto esempio di simbiosi tra gothic ed elettronica anni ottanta. La durata standardizzata dei brani (sotto ai cinque minuti) li rende facilmente digeribili senza intaccarne la qualità. In “Seven Nights of Sin” ce n’è per tutti i gusti, dalle ballate heavy e cadenzate come “Never broken”, a brani ritmati e veloci, quasi ballabili come “Aiming low”, ai riff in stile hair metal di “Together in Death”. Come da copione, non poteva mancare il tristissimo duetto piano/voce, “Take this life”, scontato ma in un certo senso azzeccato. Il disco si chiude con “Poison within” che, sulla falsariga del brano d’apertura, fa pensare che ciò che nasce nell’elettronica debba finire nell’elettronica.

Nonostante l’assenza di veri e propri virtuosismi tecnici, “Seven Nights of Sin” è estremamente godibile e ben rifinito e presenta un gothic tutto da (ri)scoprire. Caldamente raccomandato agli amanti del genere stanchi di cantanti conciate come bambole di porcellana tutte corsetti e pizzi, da cui non potranno che venir fuori i soliti acuti da lamento funebre.

  • 8/10

  • UNDECIMBER - Seven Nights Of Sin

  • Tracklist

    1. Death by design
    2. The Wicked
    3. Never broken
    4. Demon my love
    5. Redemption
    6. Aiming low
    7. Together in Death
    8. Take this life
    9. Darkness
    10. Poison within


  • Lineup

    Lash: guitars
    Mizzy: bass
    Snakes: vocals/guitars
    Zkipper: drums